La duplice polarità Brandiana, oggi deve essere riconsiderata facendola diventare "triplice polarità": ESTETICA-STORICA da aggiungere -MATERICA; quest'ultima, che secondo la scrivente, Cesare Brandi interpretava riduttivamente, non può essere definibile come unica parte dell'opera (riferendosi alla materia) che si Restaura, perché oggi, secondo un interpretazione integrale, diremo: è anche la materia ad essere Opera d'Arte, questa corretta e più organica interpretazione impedirà il rischio di svilire l'integrità dell'Opera stessa; come spesso è accaduto per interventi di Restauro Conservativo che hanno interessato Opere D'Arte.
Giuseppe Antonio Arch. Longhitano. DelTiepolo
Argomento trattato: Evoluzione e confronto delle Carte del restauro.
Disquisizione e interpretazione contestuale e futuribile.
Il lavoro in itinere, traccera il percorso evolutivo delle Carte del Restauro, concludendo un possibile scenario contemporaneo derivato dai principi fondanti, gli errori che hanno definito il disappunto dei vari organi interessati alle Belle Arti, quanto ancora è percorribile sulla scorta dello stato dell'arte, quali le proiezioni futuribili. È ovvio che la "Valorizzazione" è s...tato ed è il principio nodale del percorso che mira alla Salvaguardia, ma in una ovvia visione di "Concettualità Globalizzata"non è un unico principio che definirà L'ECCELLENZA.
PROGRAMMA OPERATIVO
A -. Definizione del luogo preposto per disquisire e definire le modalità di formazione, elaborazione e controllo di acquisizione dei principi fondanti, necessità di Comitato Scientifico Superiore.
B - stato dell'arte, sistema obsoleto, motivazioni e possibili cause dell' insuccesso delle Carte dei Principi ad oggi elaborate.
C - motivazioni che definiscano la necessità di intervenire ed integrare la documentazione storica.
D - Formazione intesa come sistema brevettuale, l'oggetto è rappresentato dall'opera.
E - Definizione della nuova visione della società sostenibile nuova interpretazione culturale.
A -. Definizione del luogo preposto per disquisire e definire le modalità di formazione, elaborazione e controllo di acquisizione dei principi fondanti, necessità di Comitato Scientifico Superiore.
B - stato dell'arte, sistema obsoleto, motivazioni e possibili cause dell' insuccesso delle Carte dei Principi ad oggi elaborate.
C - motivazioni che definiscano la necessità di intervenire ed integrare la documentazione storica.
D - Formazione intesa come sistema brevettuale, l'oggetto è rappresentato dall'opera.
E - Definizione della nuova visione della società sostenibile nuova interpretazione culturale.
i documenti di riferimento:
1 ) Carta di Atene 1931
2 ) Carta Italiana del Restauro 1932
3 ) Carta di Venezia 1964
4 ) Carta Italiana del Restauro 1972
5 ) Carta di Amsterdam 1975
6) Carta di Washington 1987
7 ) Carta di Cracovia 2000
CONTENUTI IN SINTESI
Quadro riassuntivo sulle Carte del Restauro
1 ) CARTA DI ATENE 1931
Conferenza
internazionale degli architetti riuniti ad Atene.
In questa sede si riconosce alla civiltà
Ellenica la capacità, nelle campagne di scavi in genere, di coesione e
accettazione di archeologi e specialisti di altri paesi.
I principi sono sviluppati in 10 punti.
Riassunti in raccomandazioni rivolti ai
governi degli stati e così possono essere elencati:
-
Curare il proprio patrimonio.
-
Uniformare le legislazioni così da non far prevalere
l’interesse privato su quello pubblico.
-
Di ampliare lo studio dell’arte così da insegnare
nelle popolazioni l’amore e il rispetto per il proprio patrimonio.
Da
un punto di vista tecnico la Carta di Atene concretizza:
-
un restauro di tipo filologico.
-
rifiuta quello stilistico.
-
ammette l’uso dei materiali moderni per il consolidamento,
QUALI IL CEMENTO ARMATO.
-
ammette per il restauro archeologico solo L’ANASTILOSI;
i materiali adoperati per eventuale consolidamento
dovranno essere riconoscibili, nel caso non si possa intervenire, sarà
opportuno riseppellire il reperto avendo cura di avere riferimenti precisi del
luogo .
-
per le sculture ed i quadri l’asportazione dal luogo o
dal supporto per i quali sono stati
creati è da ritenersi inopportuna.
-
Si raccomanda nella costruzione di nuovi edifici di
rispettare l’ambiente circostante e la contestualizzazione quando questa definisce
un pregio storico artistico culturale.
-
Che ogni stato disponga inventari dei monumenti
storici ed articoli che definiscano i procedimenti e i metodi di conservazione.
2 ) CARTA ITALIANA DEL RESTAURO
1932.
Voluta dal consiglio superiore
per le antichità e le belle arti.
Questa Carta del Restauro in ambito
nazionale fu la prima contenente direttive in materia di restauro.
In essa sono state inserite tutti i
principi derivati dalla Carta di Atene.
L’apporto sostanziale a tale Carta è
sicuramente attribuibile alla figura di Gustavo Giovannoni (1873-1947),
definita dal principio aggiuntivo di “restauro scientifico”
nello specifico ogni intervento doveva sfruttare tutte le moderne tecnologie e competenze interdisciplinari per
potere concretizzare processi scientifici di restauro.
A tale principio se ne aggiunge uno di
notevole spessore cioè la “manutenzione preventiva”.
Il Consiglio superiore per
le Antichità e Belle Arti, delibera:
-
Importanza delle cure assidue di manutenzione alle
opere di consolidamento.
-
Interventi mossi dalle ragioni congiunte di: arte,
unità architettonica, criterio storico sulla scorta di documentazione certa e
non su ipotesi.
-
Per i monumenti antichi non si possano eseguire
completamenti e si può considerare sola l’ANASTILOSI. Eventuali aggiunte
saranno considerate solo per il rimontaggio pertinente il principio di
anstilosi.
-
Negli immobili che possono dirsi viventi o in uso,
gli interventi possono essere solo quelli necessari a non alterare le funzioni
essenziali dell’edificio.
-
Le stratificazioni valevoli
devono essere conservate senza prediligere nessuno
stile, senza presunzione di unità stilistica che comprometterebbe la
stratificazione storica dell’insieme.
-
Che l’opera contestualizzata venga rispettata;
eventuali insediamenti di nuove fabbriche devono rispettare e non invadere
l’opera: per massa, colore e stile.
-
Le aggiunte ad un opera devono se necessarie definire consolidamento, nel caso di integrazione devono
solo essere definite tracce prive di stile e quindi prive di individualità
decorativa quindi di carattere filiforme.
-
Le eventuali aggiunte devono
essere rigorosamente eseguite con materiali diverso dal primitivo,
contornate, comunque evidenziate senza trarre in inganno o peggio tentare di
falsificare.
-
CONTRADDITTORIO AL PRECEDENTE gli eventuali
consolidamenti o integrazione della massa, quando
non possono essere eseguiti con mezzi costruttivi analoghi agli antichi perché
non raggiungono lo scopo, potranno essere eseguiti attingendo alle
varie scienze anche sperimentali, ritenute necessarie per il contributo di
restauro da perseguire.
-
Gli scavi che mettono alla luce antiche opere,
debbono essere immediatamente finalizzate alla liberazione e se possibile
conservata in loco.
-
Sia per lo scavo che per il restauro dei monumenti
resta essenziale la documentazione asserente tutte le fasi dei lavori,
interventi, catalogazione die reperti, disegni di rilievo, foto, ecc.
Il consiglio superiore per
le Antichità e le Belle Arti dispone:
-
Che
il giudizio del consiglio superiore sia sistematicamente richiesto prima di un
intervento di restauro sia privato che pubblico,
-
Che
annualmente sia tenuto a Roma un convegno amichevole nel quale i singoli Sovraintendenti
espongano i casi e i problemi per avere consiglio e giudizio,
Obbligo
della compilazione metodica dei suddetti giornali che supportino ogni
intervento di restauro, si curi la pubblicazione scientifica con la stessa
metodica e analogia
di quella per gli scavi.
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