lunedì 14 aprile 2014

L'OPERA D'ARTE E LA SUA CONCETTUALITA'. IL GIUSTO APPROCCIO ALL'INTERVENTO DI RESTAURO CONSERVATIVO

L'OPERA D'ARTE E LA SUA CONCETTUALITA'. IL GIUSTO APPROCCIO ALL'INTERVENTO DI RESTAURO CONSERVATIVO


L'Opera D'Arte necessita di Restauro Conservativo?
Interventi ammissibili: conservazione, demolizione, integrazione.
Utilizzo di tecniche tradizionali.
Materiali naturali da adoperare.
Quanto tutto questo, erroneamente interpretato, può incidere radicalmente in un intervento di Restauro?

Un possibile schema di lavoro, perseguibile, per delineare quali possano essere le tracce fondamentali da seguire per un giusto approccio ad un progetto di Restauro è quello appresso enunciato.
I punti nodali:
- il progetto generale;
- la scelta dei materiali da adoperare per l'Opera da Restaurare.
Tutto è cosa assai complessa.
I protagonisti dell'Opera da Restaurare sono sicuramente:
IL COMMITTENTE, IL PROGETTISTA, L'IMPRESA ESECUTRICE.
Proviamo ad identificare una metodica semplificata da seguire.




SULLA METODOLOGIA di PROGETTO


Il Riconoscimento dell'Identità dell'Oggetto d'Arte che deve essere Restaurato è cosa necessaria.

La giusta interpretazione dell'identità mirerà anche alla possibilità di contestualizzare correttamente l'Opera nel suo territorio.
Come più volte sottolineato, la natura morfologica, consapevolmente interpretata, rappresenterà la garanzia certa di una valida schematizzazione di progetto.
Lo Stato di fatto dell'Opera sarà dedotto attraverso lo studio e le analisi:
- delle sue stratificazioni,
- delle sue patologie di degrado.

Entrambi gli studi serviranno a definirne l'essenza dell'Opera..
La corretta interpretazione stratigrafica, aiuterà a percorrere la crescita evolutiva dell'oggetto da restaurare e darà modo di stabilire:
- la matrice generatrice appartenente alla nascita del manufatto stesso,
- la percorribilità delle sovrapposizioni che nel tempo si sono succedute, dopo la nascita del manufatto stesso, rappresentate dalle possibili diverse integrazioni una per ogni complemento aggiuntivo non coevo a quello primario.

Questa metodica, correttamente perseguita, permetterà di definire le basi necessarie per la comprensione di:
cosa mantenere e cosa eliminare nell'intervento di Restauro.
Le scelte progettuali che scaturiranno da una scrupolosa ed attenta analisi definiranno anche i limiti e gli interventi ammissibili.
Le tematiche di studio consapevolmente applicate serviranno anche a motivare le scelte adoperate. Queste scelte potranno e dovranno essere giustificabili e correlabili alle tematiche d'analisi sviluppate.

E' chiaro come sia complesso definire una direttiva metodologica progettuale per un intervento qualitativo di salvaguardia.

IL COMMITTENTE
La conoscenza, la sua sensibilità, rappresentano dati fondamentali sui quali tutto l'intervento ruoterà.

SUL PROGETTISTA
Il Progettista inteso come soggetto competente e sensibile nell'intervento di Restauro Conservativo.

Qualcuno potrà sostenere ( come in una tavola rotonda tra professionisti è accaduto) che le direttive definite dagli strumenti normativi non posso sostituire l'operato e l'intelletto del soggetto Progettista Conservatore e Restauratore.
Appunto condivisibile .

La Competenza e la Sensibilità della figura professionale alla quale viene consegnata l'opera, necessita sia alimentate da capacità maturata, costantemente, attraverso contenuti che non troveranno riscontro nella mera applicazione della Carta dei Principi per il Restauro ma nella summa data da concetti sostanziali assai importanti come:



la maturità culturale, la maturità intellettuale, la maturità tecnica più consona all'opera,
il rispetto di ciò che la Storia rappresenta, devono appartenere al Conservatore che avrà la fortuna ed il privilegio di intervenire sull'Opera.

Bisogna, oltremodo sottolineare, che i principi del Restauro Conservativo devono essere frutto di sintesi maturata che caratterizza il DNA dello stesso Conservatore.
IL Conservatore ha l'obbligo di ricordare che è il soggetto definibile come:
colui che è chiamato ad interpretare, osservare, conservare e tramandare l'Opera;
il suo intervento non sarà quello che, nella sua intima interpretazione, farà diventare l'Opera la manifestazione di se';
il suo operato dovrà definire invece, attraverso capacità scientifica, la salvaguardia della storia che l'Opera racchiude anche attraverso lettura di continuità nel rispetto del Restauro da affrontare.

CONSIDERAZIONI
Da quanto fin qui esposto sono maturati, nella scrivente, due principali e sostanziali elementi, e vale la pena sottolineare:
- la Storicità del Manufatto intesa come Opera che racconta anche ciò che l'Uomo è Socialmente,
- l'Essenza Strutturale del Manufatto, intesa come
Sostanzialità Materica che non prescinderà mai da ciò che l'Opera stessa rappresenta.

In virtù di quest'ultima affermazione non è pretenzioso dichiarare che un Conservatore-Restauratore deve operare secondo una scala metrica che definisca, in fase progettuale, un rapporto diretto tra "opera e sociale storico":
- quanto più l'Opera è vicina o prossima ad un vincolo meramente storico e monumentale, quanto più quest'Opera è distante dalla sua fruibilità-funzionalità quindi definibile come effige, tanto più saranno ristrette e limitate le possibilità, per colui che interviene, di adoperare modifiche.

Resta da sottolineare che in qualunque caso la
Sostanza Materica costituente l'Opera, resta e resterà l'elemento nodale per un sano intervento di Restauro Conservativo: sia che l'opera debba essere conservata come effige, sia che debba mantenersi o trasformarsi anche in opera usufruibile.

NOTE RIASSUNTIVE
Le premesse fin qui esplicitate sottolineano quanto sia complesso argomentare tematiche che definiscano le scelte progettuali da perseguire; ancora come le tecniche esecutive ed i materiali appropriati da adoperare siano di assoluta complessità, principalmente, perché queste non definiscono una mera applicazione esecutiva ed estetica concretizzata da semplice riscontro formale e cromatico.
In considerazione di ciò diremo che un sano Progetto Conservativo perseguirà sempre:
- la sostanziale comprensione morfologica dell'Opera e la natura materica che la compone,
- le tecniche e i materiali naturali, necessari per il Restauro dell'Opera, essi rappresenteranno sempre ed in ogni caso i riscontri nodali necessari per definire e perseguire un qualificato intervento,
- lo studio attraverso la stratificazione materica, che servirà a definire anche le porzioni non coeve alla nascita dell'opera, determinerà progettualmente cosa mantenere e cosa eliminare,
- le scelte tipologie d'intervento e dei materiali saranno identificati dalla caratterizzazione dell'Opera ed il suo territorio, le scelte dei materiali naturali da applicare avranno contenuto mineralogico conforme alla natura dell'opera stessa,
Potrebbe sembrare eccessivo aver delineato, una così articolata argomentazione, solamente per tracciare i possibili percorsi da seguire per le scelte che finalizzano anche: le tecniche e i materiali naturali da adoperare e applicare conformi all' intervento di Restauro;
risulta invece ovvio come quanto fin qui accennato, evidenzi la necessità di scelte scientifiche e fortemente finalizzate, che non possono scaturire da superficiali interpretazioni meramente speculative, che spesso non hanno niente a che vedere con i concetti pertinenti alle Opere d'Arte da Restaurare e Conservare.

E' evidente come sia possibile, comunque, semplificare e definire l'Opera che necessita d'intervento come:
- oggetto che mantiene la funzionalità ma che riveste interesse storico,
- oggetto che definisce attraverso la sua effige l'essenza esplicitata in Opera d'Arte.

Si comprende quanta difficoltà ci sia nella giusta interpretazione sull'intervento di Restauro, soprattutto quando si devono fare i conti con realtà commerciali.
Il rischio maggiore si ha quando individui, semplici mercenari, interpretano l'intervento di Restauro come una buona occasione speculativa.
Necessita, quindi in conclusione, aggiungere un elemento fondamentale a tutela e salvaguardia delle Opere che necessitano di interventi per il loro mantenimento in vita:
- la cultura, la conoscenza, la consapevolezza e l'unico freno possibile che possa garantire e ridurre al minimo l'errore umano,
- la Committenza la proprietà, il gestore dell'Opera è il primo responsabile di una cattiva interpretazione ed esecuzione.
Tutto spesso si concretizza e si definisce nella piattezza e nella illusorietà di una verifica di spesa, ma molto spesso la qualità di un intervento consapevolmente progettato, elaborato ed eseguito, produce elevati benefici perseguibili con costi accettabili e conformi alle auspicabili aspettative qualitative necessarie e richieste.
Guai a percorrere strade semplificate e dettate, prima ancora che da un'analisi oggettiva di costi-benefici, dall'incapacità di gestire appropriatamente l'oggetto d'Arte in esame.
Quest'ultimo punto deve essere chiaro tanto da non creare equivoci perché troppo spesso, anche attraverso l'inconsapevolezza di qualcuno, si cerca di perseguire quello che altrimenti non si riuscirebbe ad ottenere.
L'egoismo e l'ottusagine di qualcuno, opponibile a tutto quanto di propositivo fin qui elencato, spesso definisce improponibile e infattibile quello che invece è rappresentato dal proprio limite oppure ancora peggio dal proprio interesse.

giuseppe antonio, arch. longhitano. By DelTiepolo.

TEL. 3401663703
addì 14 APRILE 2014